
LA FAMIGLIA
La famiglia era la base della socieà romana, i giovani erano educati al cultoo della disciplina, dell'austerità e dell'amore di patria, le virtù che fecero rande Roma.
Capo della famiglia era il PATER FAMILIAS, che aveva un potere assoluto, che era detta PATRIA POTESTAS e che derivava da una legge, SUMMUM IUS. In genere il bambino appenna nato veniva posto in terra d'avanti al padre e lo sollevava in segno d riconoscimento e ciò indicava che era disposto ad allevarlo ed educarlo.
Il padre, di solito non abusava della sua autorità. Si cmportava con severità, ma anche con affetto ed ea ircondato da amore e dall venerazione di tutti i familiari. Era anche l'unico a poter, disporre sia delle ricchezze che aveva ereditano o che aveva acquistato con il suo lavoro.Ai figli erano rivolte le maggiori cure: dopo nove giorni dalla nascita, o otto se si trattava di una femmina, avveniva la cerimonia della purificazione del neonato e l'imposizione del nome. La donna propio nella famiglia trovava il modo farsi valere. Davanti alla legge romana,infatti,non esercitava nessun diritto, ma una volta sposata diventava la DOMINA. A differenza di quanto avveniva in Grecia, a Roma la donna partecipava alla conversazioni degli uomini, si interessava anche dagli affari del marito. Anche la madre era severa con i figli, ma di una severità benevola e affettuosa: cercava sempre di curare le buone attitudini dei figli e di reprimere quelle tendenze che considerava sbagliate.
Il matrimonio, a differenza dei giorni nostri, era generalmente combinato dai padri degli sposi. Era preceduto dalla festa di fidanzamento (SPONSIO) durante la quale il quale il fidanzato regalava alla fidanzata un anello come pegno di fedeltà. Stabilito il giorno del matrimonio , la sposa cominciava a prepararsi: vestiva una tunica bianca tenuta stretta in vita da una cintura legata con un nodo speciale e metteva in capo un lungo velo giallo o rosso. All'arrivo degli ospiti si sottoscrivevano i registri e si compivano i riti ufficiali in presenza di testimoni. Poi la PRONUBA, cioè la donna maritata amica della famiglia, univa le destre dei due sposi e si dava inizio al banchetto ( COENA NUPTIALIS)

